Cecilia Mangini, sessant’anni di fotografia militante. «Oggi? Tornerei a occuparmi di Taranto»

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su nuovo Quotidiano di Puglia, giugno 2016)

Al Cineporto di Lecce una mostra per raccontare il percorso ostinato e intemperante della donna che volle mettersi dietro l’obiettivo nel secondo Dopoguerra.

Cecilia Mangini, sessant’anni di fotografia militante. «Oggi? Tornerei a occuparmi di Taranto»

Una foto la ritrae a proprio agio, una sigaretta in mano e le sopracciglia arcuate. Alcuni decenni dopo, quella foto che chiude il catalogo di “Cecilia Mangini. Visioni e passioni” non sembra tanto sbiadita nel qui e ora della delicata signora che ci ritroviamo davanti. Ieri sera al Cineporto di Lecce lei in persona, insieme al curatore Paolo Pisanelli, ha raccontato il percorso ostinato, intemperante – in una parola, “militante” – della donna che volle mettersi dietro l’obiettivo, e poi dietro macchina da presa, nel secondo Dopoguerra. Continua