Dove lo scambio non è solo questione di mercato

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Salento Review, dicembre 2015)

Teli batik, curcuma e curry, l’ora del the e quella della preghiera, la Biblioteca multietnica, una tomba egizia in vetroresina. Il Mercatino delle arti e delle etnie a Lecce. Un luogo in cui l’economia cortocircuita con la cultura, declinata al plurale

Dove lo scambio non è solo questione di mercato

Ad accogliere chi oltrepassa i pilastri d’ingresso, una schiera di statue egizie di una imperturbabile serenità, non si sa se di rigore o di sorriso. Una suggestione che invita a entrare, ma sembra richiamare anche, vagamente, al rispetto della soglia. Un uomo si avvicina con la bonarietà dell’ospite: “Le ho fatte arrivare qua io” annuisce fieramente. Poco più avanti, un gruppetto dibatte sui particolari della festa indiana prossima a venire: “Sta’ zitto tu, staresti bene truccato col kajal” ammonisce la giovane srilankese, punzecchiata dal suo vicino iraniano. Al Mercatino delle arti e delle etnie di viale Aldo Moro a Lecce va sempre così. Continua