Università del Salento, pagina bianca

(Questi articoli sono stati pubblicati con altri titoli su Nuovo Quotidiano di Puglia, marzo 2016)

Marzo 2016. L’iniziativa simbolica che chiama a raccolta comunità accademica semplici cittadini, per ripulire i muri di palazzo Codacci Pisanelli, storica sede delle facoltà umanistiche leccesi.

Università del Salento, pagina bianca

Palazzo Codacci Pisanelli non deve più essere “terra di nessuno”. È questo il messaggio che arriva, tra le righe, dai vertici dell’Ateneo salentino, con l’iniziativa che questa mattina chiama a raccolta il mondo accademico e la cittadinanza tra le mura della storica sede dell’Università. Oltre cento persone tra docenti, ricercatori, personale tecnico, studenti e comuni cittadini hanno risposto all’invito ad “armarsi” di rulli e pennelli per trasformare la manutenzione ordinaria del palazzo in un momento di recupero simbolico del valore degli spazi in cui si studia e si fa cultura. Continua

Quando il cinema esplode

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, marzo 2016)

Enrico Magrelli. L’ideatore di Hollywood Party di Rai Radio 3 sulla critica cinematografica 2.0, tra social e nuovi linguaggi

Quando il cinema esplode

Dura la vita del critico, al tempo in cui il cinema evade dallo schermo, corre velocemente lungo i propri cambiamenti, è ormai “esploso” in una marea magmatica di immagini. Lo stato di salute della critica cinematografica è precario, e «non è solo colpa dei critici che non hanno fatto il vaccino»: la metamorfosi è costante e bisogna stare in allerta. Per Enrico Magrelli la sfida quotidiana con il cinema del presente si consuma davanti ai microfoni di Hollywood party, la trasmissione di Radio 3 dedicata all’audiovisivo. Giornalista e critico cinematografico di lungo corso, vicedirettore del Bif&st di Bari, Magrelli si affida a una formula ampiamente sperimentata, dalle monografie sui “grandi” – come Robert Altman e Roman Polanski – fino all’ultima intervista a un autore esordiente: avvicinare il pubblico, spargere suggestioni, evitare come la peste di sostituirsi al regista. Questa mattina, a Lecce, parlerà di “Critica trans-mediale: radio, televisione, social media”, ospite del convegno “La critica dell’audiovisivo – Stato dell’arte, stato di allerta”, presso il Rettorato dell’Università del Salento. Continua

Pareti scrostate, fili a vista, pozze d’acqua. Il “lato B” dell’Università del Salento

(Questi articoli sono stati pubblicati con un altro titolo su nuovo Quotidiano di Puglia, gennaio-settembre 2016)

Inverno 2016. Viaggio nelle sedi universitarie di Ingegneria, Matematica e fisica, Archeologia, frequentate da centinaia di studenti.

Pareti scrostate, fili a vista, pozze d’acqua. Il “lato B” dell’Università del Salento

Gli appendiabiti in aula sono vuoti, a lezione è d’obbligo tenere addosso cappotto e sciarpa, dato che i riscaldamenti non funzionano. C’è chi si diverte a fare strani riti propiziatori per evitare che piova, e i corridoi – ma anche i laboratori pieni di fili elettrici – si allaghino. Alcuni fanno di necessità virtù, e hanno preso l’abitudine a una sana passeggiata, per raggiungere i bagni, un po’ più confortevoli, che si trovano nell’ala opposta dell’edificio. Intanto, all’esterno e all’interno il lento logorio del tempo continua a “rosicchiare” l’intonaco e, nel peggiore dei casi, interi pezzi di cemento, che si sbriciolano dando luogo a un inconfondibile aspetto “a gruviera”.

Benvenuti all’Università del Salento, nelle sedi di Ingegneria, Matematica e fisica, Archeologia, dove la frequenza delle lezioni diventa, per centinaia di studenti, una sorta di sfida quotidiana di resistenza ai disagi. Continua

«Il nuovo orizzonte, il Bacino del Mediterraneo»

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, gennaio 2016)

Roberto Cingolani. Il direttore dell’IIT ha lavorato all’Università del Salento per quindici anni, dove ha fondato il National nanotechnology laboratory

«Il nuovo orizzonte, il Bacino del Mediterraneo»

Un “matrimonio felice” tra nanotecnologie e ricerca agroalimentare potrebbe salvare l’Università del Salento, sottraendola a un probabile destino da cenerentola. Ma anche una nuova bussola, che punti al bacino del Mediterraneo per vincere la scommessa dell’internazionalizzazione e attrarre un potenziale inedito di studenti. Roberto Cingolani ha lavorato all’Ateneo salentino per quindici anni, prima di seguire l’ambizioso progetto dell’IIT. Un’avventura partita proprio dal Salento, e che qui prosegue, oggi, con il Centro di nanotecnologie biomolecolari. Eppure tanti, secondo il fisico, restano i nodi da sciogliere per contribuire allo sviluppo dell’Università, dalle infrastrutture alla “litigiosità” della comunità accademica. La partita da giocare è di fondamentale importanza in un anno di “vacche magre” per l’Ateneo, tra la riduzione drastica dei fondi ministeriali e una crisi delle iscrizioni che, tuttavia, fa trasparire timidi segnali di ripresa. Continua